Gli operatori sanitari, durante l’espletazione delle loro attività lavorative, sono considerati dei soggetti a rischio rispetto alle altre persone. Questo perché vengono ripetutamente a contatto con pazienti potenzialmente malati i quali potrebbero diffondere delle infezioni o patologie indesiderate. Proprio per questo motivo gli operatori sanitari devono proteggersi durante le ore lavorative con mascherine indicate. In questo moto si potranno prevenire le infezioni da contatto, originate anche dagli starnuti e dalle ferite aperte, e potranno lavorare in totale sicurezza. In commercio troveremo varie tipologie di mascherine adatte agli operatori sanitari, ciascuna presenta delle caratteristiche diverse, scopriamo quali.
Mascherine per operatori sanitari: quali sono
Gli operatori sanitari, ogni giorno a contatto con pazienti e persone di ogni tipo, necessitano di dispositivi per la protezione individuale nel corso del loro turno lavorativo. Tali presidi servono a tenerli lontani dal rischio di un eventuale contagio da contatto con i pazienti che vanno a trattare. In caso di ferite aperte, il sanitario non potrà toccare il paziente a mani nude né potrà rimanere col volto scoperto.
Pertanto ogni lavoratore dovrà indossare delle apposite mascherine che coprono il naso e la bocca. Si tratta di dispositivi da tenere in base al tipo di lavoro da eseguire. Chi si trova al triage avrà di certo bisogno di una mascherina diversa rispetto a chi lavora sull’ambulanza.
Le mascherine per gli operatori sanitari sono di tre tipi: le chirurgiche, le ffp2 e le ffp3. Nei prossimi paragrafi scopriremo nel dettaglio ogni caratteristica delle diverse tipologie per capire al meglio quando e come usarle.
Mascherine chirurgiche per operatori sanitari
Le mascherine chirurgiche sono dei presidi monouso e servono a limitare la trasmissione di agenti infettivi dal personale sanitario ai pazienti e viceversa. Sono utilizzate in particolare negli ambienti ospedalieri e serve ad evitare che la persona che la indossa contamini l’ambiente di lavoro con le possibili influenze o infezioni da virus possedute.
Quelle comuni di solito sono di colore azzurro-verdastro e sono composte da massimo 3 veli. Le chirurgiche considerate DPI invece dispongono di ben 4 veli.
Le mascherine chirurgiche rappresentano una barriera di protezione da eventuali rischi di contagio, anche se non si tratta di un vero e proprio dispositivo specifico. Tuttavia è particolarmente indicato quando vogliamo evitare di diffondere un’influenza verso l’esterno. Ma se vogliamo proteggerci dall’esterno, soprattutto se siamo in zone ad alto rischio di contagio, non è particolarmente indicata.
Quando usare le mascherine chirurgiche
Le mascherine chirurgiche andranno indossate in alcune specifiche situazioni. Si tratta dei presidi adoperati in contesti meno contagiosi, e quindi non quando si è in ambulanza o in in luogo particolarmente a rischio.
Mascherine Ffp2 per operatori sanitari
Le mascherine Ffp2 sono formate da uno stringinaso da adattare alla forma del viso per aderire al meglio. Dispongono di alcuni lacci regolabili e alcuni modelli possono avere anche una valvola di esalazione per lasciar fuoriuscire l’aria accumulata.
Le mascherine del tipo Ffp2 hanno un’efficacia filtrante del 92% ed una penetrazione inferiore al 6%, pertanto sono considerate di media efficienza. Si tratta di un dispositivo di protezione individuale (DPI) ed è indicato per bloccare la diffusione di un virus dal paziente all’operatore sanitario.
Le mascherine Ffp2 sono state utilizzate per evitare il contagio degli agenti patologici delle più grandi infezioni della storia. Sono indicate per gli operatori sanitari che vengono a contatto con persone in isolamento respiratorio o pazienti potenzialmente contagiosi.
Quando usare le Ffp2
Gli operatori sanitari devono adoperare le mascherine Ffp2 in determinati contesti lavorativi.
Mascherine Ffp3 per operatori sanitari
Le mascherine Ffp3 sono dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Si tratta del presidio con l’azione filtrante più elevata, infatti protegge da particelle in entrata molto fini. Dispone di lacci regolabili e di uno stringinaso in simil-ferro per lasciar aderire la mascherina al volto.
Anche le Ffp3 possono includere una valvola di esalazione per far uscire l’aria in eccesso. Queste mascherine sono indicate per coloro che vogliono proteggere sia loro stessi che gli altri dalle possibili contaminazioni.
Quando usare le Ffp3
Gli operatori sanitari dovranno indossare le mascherine Ffp3 quando sono a stretto contatto con dei pazienti potenzialmente infetti o infetti accertati. Ogni volta che vengono a generarsi particelle allo stato aerosol è consigliabile indossarle.
Per quante ore posso indossare le Ffp2 e le Ffp3?
Una tra le domande che si pongono maggiormente gli operatori sanitari è se le mascherine possono essere riutilizzate più volte.
Le cosiddette NR possono essere utilizzate per un massimo di 7-8 ore lavorative, ovvero per un intero turno. Le mascherine R invece possono essere riutilizzate per più di un turno di lavoro, fino a 40 ore settimanali.